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Detrazioni fiscali stufe a pellet 2024: cosa c'è da sapere

Scritto da Dario Giacomello | 15-mag-2018 16.00.00

Perché le stufe a pellet sono soggette a detrazione fiscale? E quanto, dell'investimento, posso recuperare grazie alle detrazioni? Ecco la risposte alle tue domande sulle formule incentivanti legati all'acquisto e installazione delle stufe.

Il pellet è un combustibile 100% naturale e "carbon neutral" ottenuto dagli scarti della lavorazione del legno vergine e non trattato.

Grazie alle sue caratteristiche garantisce elevate prestazioni in termini di emissioni e di risparmio energetico. I pellet della migliore qualità hanno bassissima umidità e questo aumenta il potere calorifico che risulta nettamente maggiore rispetto a combustibili naturali più umidi, per esempio la legna, soprattutto quando non viene ben essicata.

Il pellet, quando viene bruciato in un generatore di qualità, permette una combustione ad alto rendimento a tutti i regimi di funzionamento, con minori quantità di combustibile, generando un risparmio fattivo sul consumo di combustibile.

L’uso del pellet aiuta a ridurre le emissioni inquinanti nell’atmosfera grazie alla tecnologia della camera di combustione. Per questo è importante scegliere stufe di qualità e ad alto rendimento (90%).

 

In cosa consistono queste agevolazioni?

Le stufe possono accedere a due tipi di agevolazioni: il Conto Termico e la detrazione Irpef del 50% distribuita in 10 anni (il cosiddetto Ecobonus per una riqualificazione energetica o la detrazione fiscale per ristrutturazione edilizia da quest’anno sono entrambi al 50%).

Questi incentivi non sono ovviamente cumulabili (ne va scelto uno) e non si applicano a tutte le stufe indistintamente, ma solo a quelle che garantiscono alti standard qualitativi. Ecco perché prima di acquistare ti consiglio di verificare che la stufa sia veramente tra le migliori sul mercato.

 

la detrazione fiscale

Ottenere la detrazione fiscale del 50% sull’acquisto di una stufa a pellet non è difficile (si può scegliere tra ristrutturazione edilizia o riqualificazione energetica).

Basterà seguire questi passaggi:

  • Acquistare un modello certificato che rientra negli standard previsti dalla legge.
  • Conservare tutti i documenti relativi al pagamento della stufa (fattura d’acquisto, fornitura e posa in opera del generatore, codice fiscale o partita IVA dell'acquirente, codice fiscale e partita IVA del venditore).
  • Effettuare il pagamento mediante bonifico, indicando la causale specifica esatta prevista per il tipo di detrazione scelta.
  • Effettuare le comunicazioni previste a ENEA (IMPORTANTE: da quest’anno è prevista una specifica comunicazione ad ENEA sui dati dell’intervento anche nel caso di detrazione per ristrutturazione edilizia).
  • Conservare tutte le fatture degli acquisti del combustibile nel periodo incentivato. Dovrà essere specificata l’appartenenza del pellet acquistato alla classe EN PlusA1 (obbligatoria per giustificare l’accesso agli incentivi)
Il rimborso Irpef al 50% verrà erogato in 10 rate annuali.

 

Il Conto termico

Il Conto Termico non è una detrazione fiscale, bensì un contributo diretto concesso solo nel caso in cui la stufa a pellet venga installata per sostituire impianti di riscaldamento già esistenti, inquinanti ed obsoleti.

L'importo del contributo del Conto Termico varia in funzione della potenza ed emissioni della stufa stessa e dalla fascia climatica in cui sarà installataPuò arrivare a coprire fino ad un massimo del 65% della spesa complessiva sostenuta per l'acquisto, installazione e smaltimento del prodotto sostituito.

Come accedere al Conto Termico:

  • Acquistare una stufa a pellet che possieda la Dichiarazione di Conformità al Conto Termico. Questa dichiarazione, scaricabile  dal sito internet del produttore o direttamente nel catalogo del GSE, certifica che la stufa risponde agli standard qualitativi previsti dal Conto Termico, che sono più restrittivi rispetto all'Ecobonus, sia in termini di rendimento che di emissioni in atmosfera.
  • Dimostrare di aver sostituito un vecchio apparecchio a gasolio, olio combustibile, carbone, legna o pellet con la nuova stufa.
  • Nel caso di sostituzione di un generatore a biomassa, il nuovo generatore deve essere certificato 4 stelle ambientali (o superiore).
  • Nel caso di sostituzione di un generatore non a biomassa (o nel caso di nuova installazione per aziende agricoli o forestali), il nuovo generatore deve essere certificato 5 stelle ambientali.
  • Inoltrare la richiesta online sul sito del GSE, entro 60 giorni dalla data di conclusione dell’intervento di sostituzione, ricordandosi di allegare tutti i documenti richiesti nella pratica, compresa anche la certificazione di smaltimento del vecchio apparecchio.
  • Il contributo viene erogato in un’unica soluzione, dopo circa due mesi dall’approvazione della domanda.

 

QUALE AGEVOLAZIONE FA PER TE?

Grazie a queste due opportunità - detrazioni fiscali stufe a pellet e Conto Termico - l'acquisto di una stufa diventa molto vantaggioso anche in termini economici. Hai la prospettiva di un risparmio duplice: quello generato dalla maggiore efficienza dell'impianto, più quello legato al recupero di una buona parte dell'investimento!

Per sapere se puoi accedere al Conto Termico oppure all'Ecobonus per l'acquisto della tua stufa a pellet e per calcolare esattamente quanto potresti risparmiare, scarica subito la guida che trovi qui sotto.